0

Anatomia

Fuori

La costituzione della cavia è tozza e tondeggiante, con arti corti e testa grande rispetto al corpo.

Descrivo dettagliatamente l’anatomia esterna della cavia:

– il peso è di circa 900-1000 grammi per i maschi, un po’ meno per le femmine; non è raro trovare soggetti più pesanti, in quanto la specie è piuttosto soggetta all’obesità;

– dietro le orecchie glabre e relativamente piccole (per non disperdere calore) c’è una piccola zona senza pelo che a volte viene scambiata per dermatite;

– gli occhi, sono in genere scuri ma possono essere anche azzurri o rossi a seconda del colore del mantello. Gli occhi sono posizionati lateralmente con il vantaggio di notare i nemici che si avvicinano da dietro. A differenza di altri mammiferi, come coniglio e criceto che vedono il mondo in bianco e nero, la cavia vede bene i colori. Tuttavia non riuscirebbe a distinguere immagini sulla tv perché il suo occhio riconosce trentatré immagini al secondo, mentre noi al massimo ventidue. Potendo distinguere i colori la cavia manifesta anche delle preferenze: molte scelgono di camminare su pavimenti scuri piuttosto che su quelli chiari, quasi tutte amano il verde più di ogni altra tinta;

– i denti incisivi, due sopra e due sotto, sono lunghi e bianchi; la cavia ha però anche dei denti posteriori, detti molariformi, quattro per ogni emiarcata, per un totale di 20 denti. Tutti i denti sono a crescita continua e vanno mantenuti della giusta lunghezza fornendo al porcellino alimenti appropriati. Anche la cavia ha denti decidui, ovvero “da latte” ma li cambiano negli ultimi giorni di gestazione o subito dopo la nascita, per cui è importante mantenere sana la loro bocca fin dall’inizio;

– le zampe anteriori contano quattro dita, quelle posteriori solo tre; a differenza del coniglio, la cavia, non ha il pelo sotto i piedi e poggia su dei cuscinetti che spesso si infiammano. Tutte le dita sono munite di unghie che in cattività tendono a crescere eccessivamente e che vanno periodicamente accorciate altrimenti l’animale avrà difficoltà a camminare; inoltre è importante ricordare, durante il taglio delle unghie e quando si maneggia la cavia, che le zampe hanno mobilità limitata, possono spostarsi solo in avanti e indietro e non lateralmente, stiamo molto attenti perché il rischio è di spezzarle una zampa;

– la cute è abbastanza spessa e ricoperta di due tipi di pelo, uno di copertura più grossolano e setoso, e un sottopelo più morbido e fine: da pelo liscio e grigiastro della cavia selvatica, i millenni di selezione hanno prodotto moltissime varietà di colori di mantello;

– annesse alla cute ci sono due tipi di ghiandole odorifere, più sviluppate nei maschi. Il cosiddetto “organo della coda”, ovvero un gruppetto di ghiandole sebacee, il cui secreto è ricco di feromoni, poste nella regione caudale poco sopra l’ano: a causa della loro secrezione, il pelo in questa zona appare spesso untuoso e appiccicoso. Altre ghiandole sono invece situate all’interno di tasche cutanee lateralmente agli organi genitali: producono un secreto ceroso che serve a marcare il territorio e che la cavia distribuisce strofinando il posteriore sulle superfici. Queste tasche sono soggette ad accumulo di materiale (impaccamento). Questo succede se la cavia non riesce a pulirsi bene perché è sovrappeso, oppure ha dolore alla schiena quando si piega, o anche perché viene mantenuta su un substrato fine come la segatura (che va malissimo anche per le delicate vie respiratorie della cavia), che impasta col secreto ghiandolare, quando l’animale marca il territorio;

– entrambi i sessi presentano due capezzoli nella regione inguinale.

Dimorfismo sessuale

Non è facile riconoscere il sesso della cavia, specialmente nei soggetti giovani. Nella cavia, a differenza di altri roditori la distanza fra apertura anale e genitale è simile nel maschio e nella femmina (in altri roditori il maschio ha distanza fra apertura anale e genitale molto superiore rispetto alla femmina). I testicoli non scendono in un vero e proprio scroto e sono poco evidenti se confrontati con quelli di un coniglio, un ratto o un criceto. Inoltre l’apertura uretrale della femmina è sporgente e può essere scambiata per un piccolo pene.

Dobbiamo osservare con attenzione:

– il cucciolo maschio di cavia ha l’area ano genitale più o meno circolare e all’interno di questo circolo si evidenzia un’apertura sporgente, anch’essa circolare, che è l’apertura del pene. Quando la cavia ha tre o quattro mesi, i testicoli sono più evidenti, non dimentichiamo però che i testicoli della cavia si muovono liberamente dentro e fuori dall’addome quindi una cavia spaventata per le manipolazioni potrebbe ritirarli;

– il cucciolo femmina ha l’apertura uretrale appuntita e sembra un triangolino rivolto causalmente; questa puntina da all’area ano genitale un aspetto a “Y” che si rende più evidente divaricando leggermente la zona man mano che l’animale matura.

I cuccioli di cavia raggiungono la maturità sessuale già a due mesi ( in alcuni casi anche prima), è importante riconoscere il sesso dei piccoli per separare i fratellini ed evitare gravidanze precoci.

Cosa molto importante da ricordare: le femmine se devono avere gravidanze, devono farlo prima del compimento dei 7 mesi di vita. Se la prima gravidanza avviene dopo, la cavia rischia di morire a causa della calcificazione delle ossa del bacino e al momento del parto non riuscirebbe a permettere il passaggio dei piccoli.

Dentro

Per quanto riguarda l’anatomia interna, la caratteristica distintiva della cavia è la grandezza del suo apparato digerente e dell’addome che lo contiene. Per trarre il massimo da una dieta povera come quella costituita dalle erbe degli altopiani andini, questo animale ha infatti evoluto un apparato digerente molto lungo (230 centimetri di cui 125 di intestino tenue) e un voluminoso intestino cieco a forma di “C” che contiene fino al 65% del contenuto intestinale e dove avvengono le complesse fermentazioni  necessarie per digerire la cellulosa. Queste fermentazioni sono sostenute da una variegata e delicata popolazione batterica che ha bisogno di costante apporto di fibra da metabolizzare per mantenersi sana e in equilibrio; se la dieta della cavia non comprende almeno il 16% di fibra lunga, i batteri digerenti muoiono e possono venire sostituiti  da batteri pericolosi come i clostridi. Questo pericoloso fenomeno, detto dismicrobismo, può verificarsi anche se la cavia assume  alcuni tipi di antibiotico: è perciò importantissimo non somministrarle mai medicinali senza la guida di un veterinario specializzato in animali esotici.
Come il coniglio, la cavia pratica la coprofagia e ingerendo le proprie feci assume molti principi nutritivi prodotti dalla flora batterica cecale, fra cui la vitamina K e le vitamine del gruppo B; viceversa, unico mammifero a parte i Primati, ha perso la capacità di sintetizzare la vitamina C e quindi ha bisogno di assumerla quotidianamente con la dieta. La cavia ingerisce queste feci particolari e molli, denominate “ciecotrofo”. Direttamente dall’ano diverse volte al giorno ma i soggetti troppo grassi o le femmine gravide possono anche deporlo sul pavimento e poi raccoglierlo; i piccoli assumono il ciecotrofo materno per sviluppare la flora batterica cecale.
Il torace è molto piccolo rispetto all’addome: per questo motivo le patologie respiratorie sono pericolose per il nostro porcellino. Data l’indole sedentaria, spesso la difficoltà respiratoria si rende palese solo ad uno stato molto avanzato della malattia, per cui ogni sintomo (scolo nasale, starnuti, respiro “pesante” e rumori respiratori vari) deve essere prestata la massima attenzione.

Bibliografia

Melillo A., Voglio una cavia, Gruppo editoriale Castel Negrino
Birmelin I., Porcellini d’India sani e felici, L’Airone Editrice